Ciascuno di noi ha vissuto nel proprio cammino eventi spiacevoli e fonte di sofferenza: il dolore fa parte della vita e colpisce chiunque. Vi sono, tuttavia, persone con storie personali molto più travagliate di altre, nelle quali il dolore ha fatto da regista per molta parte dell’esistenza. Alcuni eventi dolorosi potrebbero essere stati improvvisi, inaspettati e di entità molto intensa; altri magari più consolidati nel tempo ma non per questo meno invalidanti! Il fattore comune è il crearsi nelle nostre vite di TRAUMI più o meno destrutturanti! L’intento di questo articolo è quello di raccontarvi che cosa sia un trauma, che effetti questo ha sulla persona e soprattutto come superare un trauma da soli o con l’aiuto di un professionista!
La parola TRAUMA deriva da un termine greco che significa perforare, danneggiare; il trauma è una ferita profonda che non guarisce, sia nel corpo che nella mente e nell’anima. Il trauma psicologico è un evento che non riesce ad essere integrato nella nostra mente come tutti gli episodi che normalmente ci capitano e se molto grave come entità o tipologia, minaccia il sistema psichico della persona, rischiando di frammentare la coesione mentale. Ne deriva l’importanza di superare un trauma per tornare a stare bene!
Ogni persona può nel corso della propria vita andare incontro a diverse esperienze potenzialmente traumatiche, che possiamo suddividere in PICCOLI TRAUMI “t” e GRANDI TRAUMI “T“. I piccoli traumi sono tutte quelle esperienze a cui ciascuno di noi è stato sottoposto da bambino e che sono state vissute come disturbanti e in parte pericolose: relazioni conflittuali con figure di riferimento, umiliazioni, sensi di inadeguatezza costanti. I grandi traumi sono, invece, quegli eventi che hanno portato alla morte o hanno minacciato fortemente l’integrità fisica propria o delle persone care, come terremoti, incidenti, abusi etc.
Il trauma logora la mente e il corpo di una persona fino a volte a farla ammalare di un disturbo psichico importante chiamato DPTS (disturbo post traumatico da stress): in questo caso la persona rivive continuamente l’evento traumatico, continuando a provare tutte le emozioni, sensazioni e pensieri negativi sperimentati in quel momento. Il fatto che un soggetto sviluppi o meno tale disturbo dipende dal tipo e dalla gravità del trauma.
Il poter pensare di superare un trauma da soli o con l’aiuto di un professionista valido ed esperto in materia, dipende da diversi fattori che vanno dalla solidità della personalità dell’individuo prima dell’evento traumatico al tipo/entità e gravità di trauma a cui si è stati sottoposti.
Nel caso in cui l’evento che ci ha creato disagio non sia stato troppo invalidante, se il malessere che percepiamo non è così intenso, non viviamo molti dei sintomi sopra descritti in breve del DPTS, allora possiamo provare a superare un trauma da soli seguendo gli step che qui di seguito vi mostrerò.
Si tratta del primo passaggio fondamentale in realtà a fronte di qualunque disagio percepiamo: riconoscere di avere un malessere di natura psicologica, cercando di rispondere alle seguenti domande: “Dove sento nel corpo questo disagio?”, “come mi fa sentire emotivamente? Triste? Arrabbiato? Angosciato? Allarmato?”.
Non sempre è facile comprendere che lo stato di disagio che percepiamo è collegato ad una situazione negativa vissuta in passato. Talvolta il legame è immediato, perché i pensieri ci riportano subito a quella situazione o si hanno incubi notturni molto chiari. In altri casi, invece, il collegamento è più complesso e allora possiamo farci aiutare dai due seguenti step.
Si tratta di andare a capire l’intensità del malessere che sperimentiamo ricorrendo ad una sorta di termometro delle emozioni! Proviamo quando ci sentiamo a disagio a chiederci: “Su una scala da 0/10 quanto mi sento male?”. Se la risposta è bassa (< 5) allora probabilmente sono solo agitato o indisposto per ragioni non così rilevanti; in tal caso posso prendermi del tempo per rilassarmi e tornare alla normalità. Se, invece, il mio malessere fosse alto (>6) allora devo capire a cosa è collegato e passo allo step successivo.
Una volta che abbiamo capito di avere un disagio intenso chiediamoci: “Quando mi sono sentita così in passato?” oppure “A quale evento del passato mi riporta l’emozione che sento ora?”. Tutto ciò dovrebbe aiutarci a risalire all’episodio che per noi è stato traumatico; potrebbe succedere che gli episodi siano diversi, alcuni molto antichi risalenti ai primi anni dell’infanzia. In tal caso sarebbe opportuno provare a lavorarci con uno specialista che vi aiuterà a stare meglio (vedi oltre)!
Se vogliamo superare un trauma in modo efficace, dopo aver compreso l’origine del nostro stato d’animo possiamo provare a gestirlo concretamente riducendo il disagio vissuto. Vi sono moltissime possibilità a cui possiamo ricorrere: qui di seguito vi espongo tre strategie che potete provare a sperimentare, rimandandovi ad altri articoli che ho scritto per un maggiore approfondimento.
Esistono moltissime tecniche che potete imparare quando siete sotto stress ! Qui ve ne espongo una semplice che consiste nel porre la propria l’attenzione sul respiro: dopo esservi seduti concentratevi su cosa accade nel vostro corpo quando inspirate e poi quando espirate. Una volta presa dimestichezza coi cicli di respiro eseguite questo semplice esercizio: “Inspirate contando fino a 5 secondi, poi sospendete il respiro per 2 secondi e infine espirate per altri 5. Ripetete tutto ciò per circa 10 volte vedendo come state. Se siete ancora tesi potete ripetere l’esercizio per altre 2/3 volte!“
Si tratta di imparare una tecnica molto utile in generale e per superare un trauma; consiste nel focalizzarsi sul nostro respiro e nel ricorrere ad altre modalità che ci aiutano a vivere il presente e gestire meglio gli stati negativi sperimentati. Qui di seguito vi propongo parte di una meditazione tratta da un libro di Eline Snell Calmo e attento come una ranocchia, proposto per bambini ma molto utile anche per noi grandi!
Ci sono momenti in cui le cose vanno male, ci si sente tristi.. nervosi . E allora sedersi tranquillamente e ascoltare il respiro può servire… prova a portare l’attenzione a ciò che senti adesso. Qualsiasi cosa tu senta, non cercare di mandarla via.. puoi avvicinarti un po’ di più a quello che senti. …. A volte aiuta anche dare un nome a quello che provi, dirsi “sono molto triste, ho paura.. ”… C’è qualche parte del tuo corpo dove non ti senti bene? … E quando sai come ti senti, dirigi l’attenzione verso la respirazione. ..cosa osservi? …sii presente al tuo respiro…..Forse senti delle tensioni nel corpo… Non devi preoccuparti, poi passano… Abbi fiducia, le sensazioni spiacevoli finiscono per passare. ..E dopo un profondo respiro, torna a fare quello che stavi facendo, con fiducia.
Molto spesso quando abbiamo vissuto un trauma, anche se non così destabilizzante, la nostra mente tende ad andare in quella direzione e ripercorre quanto accaduto arrecandoci malessere e ansia; talvolta possono presentarsi anche fenomeni di depersonalizzazione nei quali fatichiamo a sentirci, percepire il nostro corpo, il che alimenta panico e disagio intenso. In tali situazione è bene trovare dei modi che ci tengano legati al momento presente e che ci aiutino così a superare un trauma passato.
Proviamo a sederci in maniera comoda facendo attenzione a posizionare i piedi per terra e poi cerchiamo di fare uno screening con la mente su ogni parte del nostro corpo, partendo dalla testa e scendendo sui piedi: “porto l’attenzione al fatto di essere seduto bene, con i glutei ben appoggiati e la mia colonna vertebrale dritta come se avessi un gancio che mi tiri dall’alto..faccio dei cicli di respiro.. mi guardo attorno e nomino mentalmente gli oggetti familiari che vedo…poi percorro il mio corpo…la testa che si appoggia sul collo…che appoggia sulle spalle..le spalle sulle braccia..sul torace..tutto sull’addome..gli organi interni..i glutei che appoggiano sulle gambe..e sui piedi..la tensione scende e si scarica”.
Allo stato attuale vi sono tra le numerose scuole di psicoterapia almeno tre orientamenti che risultano efficaci per superare un trauma e a cui consiglio di ricorrere a fronte di un evento passato doloroso importante o nel caso i cui da soli non riuscissimo a venirne fuori! Mi riferisco alla terapia cognitivo-comportamentale focalizzata sul trauma, alla terapia senso-motoria e all‘EMDR. Prima di addentrarmi un po più nello specifico nell’EMDR che utilizzo maggiormente e con buon successo, desidero descrivere in breve le altre due forme di terapia.
Si tratta di una terapia che unisce metodi per gestire lo stress, l’ansia sia servendosi di tecniche cognitive che lavorano sui pensieri erronei e distorti, sia di tecniche comportamentali che portano la persona a confrontarsi con le situazioni temute usando l’immaginazione e/0 l’azione vera e propria.
La Psicoterapia Sensomotoria è un approccio integrato che valuta il corpo come l’elemento fondamentale in terapia; al paziente si insegna ad osservare e divenire consapevole del rapporto tra il corpo i pensieri e le emozioni. Il paziente imparerà nel tempo a confrontarsi con il trauma soprattutto utilizzando la componente sensomotoria, tenendola staccata inizialmente da quella delle emozioni e del pensiero. Tutto ciò nel tempo aiuterà la persona a superare un trauma passato.
L’EMDR è, allo stato attuale, la terapia più utilizzata per superare un trauma sia individuale che di gruppo (terremoti vari, crollo del ponte Morandi, suicidio di una compagna davanti alla classe etc). L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica; è una metodologia completa che usa i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra per trattare il trauma.
I ricordi disturbanti legati all’evento traumatico si desensibilizzano, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è rapido, aldilà degli anni trascorsi dall’evento. L’immagine cambia nei contenuti, nel modo di presentarsi, i pensieri intrusivi in genere si riducono molto o spariscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche diminuiscono di intensità. Tutto ciò porta il paziente a cambiare prospettiva e andare oltre: il ricordo dell’ esperienza traumatica resta nel passato e quindi viene vissuto in modo distaccato!
Nel corso di trent’anni dalla sua scoperta, ad opera della ricercatrice americana Francine Shapiro, l’EMDR ha ricevuto più conferme scientifiche di qualunque altro metodo usato per suerare un trauma passato. Oggi è riconosciuto come metodo evidence based per il trattamento dei disturbi post traumatici: è cioè supportato sia da numerose ricerche scientifiche che da esami di neuroimaging (PET EEG es.), che dimostrano il cambiamento che il cervello ha avuto dopo la terapia con questo approccio!
Che ne pensate? Mi auguro in questo articolo di essere riuscita a spiegarvi in modo abbastanza chiaro un argomento così complesso come quello del trauma e di avervi fornito delle basi utili per provare a superarlo in modo efficace!! Se avete trovato interessante l’articolo e desiderate un confronto o dei chiarimenti non esitate a chiamarmi, scrivermi o prenotate 20 minuti di Sky gratuiti!
A presto!
Dott.ssa Sabrina Borraccia