Ci ritroviamo nuovamente a parlare dell’esperienza così comune a noi donne con figli che è quella di sentirsi spesso una mamma stressata! Nella prima parte dell’articolo che è uscito 2 settimane fa ho cercato di spiegare le origini dello stress, come questo influenzi la salute delle persone e il perché alcune donne siano più soggette allo stesso. Ho, poi, iniziato ad illustrare alcune strategie per fronteggiarlo. Qui di seguito vorrei continuare a parlarvi di diverse modalità che ciascuna di noi può mettere in atto per ridurre la mamma stressata che è in lei!
Proviamo a chiederci liberamente che cosa ci farebbe stare bene, spaziando a 360 gradi! Ci sono tante aree che si possono approfondire:
Ciascuno di noi, prima di essere stata una mamma, aveva certamente degli interessi, da quello più semplice ed economico della lettura, dei film, ad attività più pratiche come la cucina, il bricolage, il cucito, la botanica etc;
E’ un settore molto importante da ricercare o inventare proprio perché esiste una correlazione positiva tra movimento endorfine prodotte dallo stesso e aumentato senso di benessere! Sta a noi capire dove direzionarci in base alle disponibilità economiche possedute e al gradimento personale: per iniziare, andrebbe bene anche camminare a velocità sostenta per una ventina di minuti!
Senza voler entrare in argomentazioni religiose specifiche, mi riferisco al fatto di approfondire il dialogo interiore con noi stessi, cercando uno stato di pace e un modus vivendi più sereno. A tal proposito vorrei condividere con voi la PREGHIERA DELLA SERENITÀ’ (Reinhold Niebuhr)
Signore, concedimi la serenità
di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare quelle che posso
e la saggezza di riconoscerne la differenza!
Concedimi pazienza
per i cambiamenti che richiedono tempo,
la capacità di apprezzare tutto quello che ho,
tolleranza per quelli che hanno lotte diverse dalle mie,
e la forza di rialzarmi, e provarci di nuovo…
Un giorno alla volta!
Dopo averla letta possiamo rispondere alle seguenti domande:
Quale situazione vorrei modificare?
Quali situazioni posso evitare?
Quali situazioni è opportuno che accetti così come sono?
E’ un’area che spesso come mamme, soprattutto nei primi anni di vita dei figli, tendiamo a tralasciare dimenticando un aspetto molto importante: il figlio è nato dall’amore di una coppia e va alimentato per far sì che non ci si ritrovi come due estranei nella gestione di un bimbo spesso despota!!
Troppo spesso, soprattutto se ci sentiamo una mamma stressata quasi nella totalità dei momenti del giorno, accade che vengano eliminati i rapporti con le persone vivendo uno stato di isolamento, che non fa che alimentare le preoccupazioni e il malessere interiore. Cerchiamo, quindi, di riallacciare vecchie amicizie o crearne delle nuove: tutto ciò ci farà sicuramente stare meglio!
Molto spesso il sentirci mamma stressata è dovuto anche alla tendenza di alcune di noi a drammatizzare ciò che ci accade, aumentando lo stress e l’ansia. Proviamo allora a servirci dell’umorismo in alcuni contesti, a riderci sopra e a capire che, in alcuni casi, è la pesantezza che noi attribuiamo a certi eventi a rendere gli stessi così faticosi! Anche in tal caso, se dovessimo renderci conto di essere troppo catastrofiche anche dopo averci lavorato, dovremmo provare a capire il perché. Probabilmente si tratta di meccanismi e difese apprese in passato, in famiglia. Se così fosse e se ci rendiamo conto che ciò ci fa star male, consiglierei di lavorarci con un professionista.
Esistono molte forme di rilassamento, diverse l’una dall’altra sia nella lunghezza che nella difficoltà. Qui vi propongo 2 esercizi che ritrovate anche nell’articolo che ho scritto su come aiutare i nostri figli a rilassarsi ; nulla vieta che una volta che li avete appresi si possano poi condividere coi figli!
La respirazione è qualcosa di naturale che ci appartiene dalla nascita; in realtà chi soffre di ansia si accorge ben presto che i ritmi del respiro sono accelerati e ciò può portare la persona a stare veramente male proprio perché non è in grado di controllare il respiro. Impariamo, allora, a metterci tranquille, sedute su una sedia comoda e innanzitutto ad accorgerci dei cicli di respiro (inspirazione ed espirazione). Alleniamoci a rallentare quest’ultimi, magari contando fino a 5 secondi mentre inspiriamo, sospendiamo il respiro per 2 secondi e poi espiriamo per altri 5. Ripetiamo tutto ciò per circa 10 volte e vediamo come ci sentiamo. Se ancora siamo tese ripetiamo il tutto per altre 2/3 volte!
Si tratta di un esercizio breve, economico ma non facile soprattutto all’inizio. L’idea di base è che ogni volta che siamo sotto stress e non riusciamo a scaricarlo questo si accumula nel corpo, che diviene dolorante in varie zone dei muscoli e degli organi interni (esempio fegato ingrossato, disturbi gastrici etc). Ciò che vi propongo è abituarci ogni volta che siamo in tensione ad accorgercene e rilassare la parte, semplicemente riconoscendo dove sentiamo il carico/il dolore e lasciarlo andare. Tutto ciò può essere fatto da seduti, con la colonna vertebrale dritta e il sedere bene appoggiato alla sedia. Di solito accade che nell’arco di 1 o 2 minuti il corpo inizia a rilassarsi, dandoci la sensazione di aumentato benessere.
Proviamo a pensare a un luogo, un momento, un evento nel quale siamo stati proprio bene, nel quale eravamo tranquilli e rilassati, felici; cerchiamo di immaginarlo nel dettaglio e se riusciamo aggiungiamo una frase che lo rappresenti al meglio. Poi chiudiamo gli occhi e proviamo ad avvertirlo nel corpo, a farlo nostro, ad assaporarlo in ogni suo particolare. Sentiamo la sensazione di benessere che ne deriva. Questo sarà per noi il POSTO SICURO, a cui potremo ricorrere sia quando ci sentiamo troppo una mamma stressata, sia quando siamo in uno stato emotivo negativo.
Si tratta di una tecnica molto valida conosciuta da tutti i terapeuti emdr . Bisogna mettersi con le braccia incrociate intorno al petto, la mano sinistra posta sopra la spalla destra e la mano destra sulla spalla sinistra. Poi si richiama alla mente ciò che ci crea stress sotto forma di immagine, tenendo conto però che l’argomento in questione non sia troppo angosciante (su una scala da 0/10 punteggio 4), altrimenti è meglio scegliere qualcosa di diverso. Poi tenendo a mente l’immagine scelta (ad esempio mio figlio che mi risponde male) osserviamo le emozioni che proviamo picchiettando alternativamente ciascuna spalla da 4 a 6 volte. Facciamo un respiro profondo. Se il benessere aumenta continuiamo per qualche altra serie (circa cinque); se dovessimo accorgerci che le nostre emozioni peggiorano lasciamo andare e proviamo ad attuare qualche tecnica sopra esposta per ritrovare la tranquillità.
Talvolta è frequente che non appena veniamo a conoscenza di qualcosa che ci crea disagio l’ansia che sperimentiamo è molto intensa e la nostra mamma stressata è alle stelle. Non parliamo poi se la notizia che ci crea angoscia emerge nella parte finale della giornata, quando la stanchezza è maggiore e si avvicina la notte. Solitamente facciamo più fatica a prendere la giusta distanza dal problema e sovente, se andiamo a dormire con tale preoccupazione, rischiamo di fare una notte insonne e di ingigantire il problema. Un buon metodo è lasciar decantare il problema per un giorno o due; poi proviamo a riprenderlo in mano e ci accorgeremo spesso che la preoccupazione iniziale si riduce facendoci venire in mente delle possibili soluzioni.
Che ne dite? Avete trovato interessante qualche tecnica? Provate a sperimentarla e se lo desiderate fatemi sapere come procede per telefono, via mail o prenotando 20 minuti gratuiti di Skype!
A presto
Dott.ssa Sabrina Borraccia