Qualunque donna ha messo al mondo un figlio e si è occupata di lui, sa con certezza cosa voglia dire sentirsi un momento al settimo cielo, subito dopo una mamma inadeguata e incapace. Tutto ciò è normale, poiché da un lato crescere un figlio è un’esperienza meravigliosa e gioiosa, dall’altro però può divenire al tempo stesso faticosa e frustrante, da cui il sentirsi una mamma inadeguata e non adatta alla situazione presente. Mi piacerebbe così condividere con voi prima di tutto le diverse situazioni in cui ci si può sentire una mamma inadeguata e poi darvi qualche consiglio per gestire meglio tale stato d’animo!
Sentirsi una mamma inadeguata è trasversale alle tappe di vita dei nostri figli!
Il sentimento di inadeguatezza può essere presente fin da piccoli e in tal caso può essere collegato ad una bassa autostima e ridotta forza in sé stessi; diventa allora parte della personalità dell’individuo e potrebbe aumentare in maniera consistente proprio quando si ha un figlio. Se così fosse è sicuramente opportuno lavorare su tale sentimento con qualcuno di esperto che ci aiuti a comprendere le radici di tale senso di incapacità e come uscirne!
Quando si scopre di essere incinta si è sicuramente molto felici, ma anche in parte preoccupate che tutto prosegua per il meglio!!! Ecco quindi che può già comparire un primo senso di inadeguatezza. Mi riferisco sia a tutti i problemi fisici che possono comparire in gravidanza (es diabete gestazionale), aumenti di peso esagerati etc, sia a difficoltà del bimbo in pancia (cresce poco, è piccolo, non si nutre a sufficienza/ha delle anomalie fisiche più o meno importanti). Tutto ciò può farci sentire diverse da altre donne che magari stanno bene e intensifica il nostro vissuto di essere una mamma inadeguata per il suo bimbo, prima ancora che questo nasca.
Mi riferisco al periodo immediatamente dopo il parto, nel quale ci si trova all’improvviso ad essere mamme a tutti gli effetti e a doversi occupare, in certi casi per la prima volta, di un piccolo cucciolo inerme, indifeso e completamente dipendente da noi! È proprio in tale momento che ci si sente spesso una mamma inadeguata, triste e incapace ad affrontare da sola tutto questo! Tale periodo, chiamato in gergo baby blues, di solito passa da solo dopo circa una decina di giorni ed è aiutato semplicemente da una vicinanza emotiva delle persone care.
Talvolta, tuttavia, il disagio non scompare ma si accentua, permane tristezza, irritabilità, debolezza, problemi nel dormire, difficoltà a concentrarsi, il che amplifica il sentirsi una mamma inadeguata! In tal caso si parla più di depressione post-partum che diviene tale soprattutto se perdura per oltre 6 mesi; se così fosse è consigliabile rivolgersi ad uno specialista che ci aiuti ad uscire da questa sofferenza.
A partire dal momento dell’allattamento sino ad arrivare alla scelta delle scuole per nostro figlio ed oltre ci si potrà sentire una mamma inadeguata ad affrontare quel momento specifico di vita di nostro figlio. Questo è normale a volte, proprio perché la vita non è semplice, nessuno nasce genitore perfetto e non esiste un manuale ideale per le mamme nel quale venga descritto cosa fare a fronte di ogni problema che può comparire!!
Nel momento in cui un bambino nasce anche una madre sta nascendo.
Lei non è mai esistita prima.
La donna esisteva, ma la madre, mai.
Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo.
(Osho Rajneesh)
Nel momento in cui ci accorgiamo di sentirci una mamma inadeguata proviamo a capire che punteggio diamo a tale stato d’animo su una scala da 0/10. Nel caso in cui la valutazione sia sotto il 5 proviamo a tranquillizzarci e a seguire i punti successivi. Se, invece, ci accorgiamo di stare molto male, significa che quello che stiamo vivendo ora come mamma richiama alla mente un momento dell’infanzia doloroso nel quale ci siamo sentite nella stessa maniera e che non abbiamo risolto del tutto. In tal caso è opportuno distanziarci dalla nostra “bimba del passato” per poi gestire al meglio il presente!
È molto comune che tra mamme scatti un meccanismo di confronto invidioso nel quale, invece di parlare assieme della situazione che si sta vivendo, nasce una gara tra chi è più brava, aspetto che fa sentire una delle due parti una mamma inadeguata e imperfetta e l’altra una Superdonna! Proviamo invece a non entrare in questi meccanismi e pensiamo a quanto diceva Jill Churchill: “Non è possibile essere una madre perfetta. Ma ci sono milioni di modi per essere una buona madre“.
Nel momento in cui ci sentiamo in sovraccarico emotivo e una mamma inadeguata prendiamoci 5 minuti di tempo e proviamo a rilassarci. Prendiamo una sedia che ci consenta di stare dritte con la colonna ben appoggiata allo schienale e i piedi per terra; poi chiudiamo gli occhi se ciò non ci arreca disturbo e iniziamo a rilassarci ascoltando il nostro respiro e provando a rallentarlo se troppo rapido . Subito dopo chiediamoci: “di che cosa ho bisogno in questo momento? cosa mi farebbe stare meglio ora?”. Poi mettiamo in pratica ciò che abbiamo capito!!
Ciascuno di noi è dotato di moltissime risorse, che però spesso dimentica e non valorizza a sufficienza!! Allora proviamo a riscoprire i nostri talenti!
Prendiamoci 10 minuti di tempo nei quali scriviamo, senza pensarci troppo, un elenco libero e istintivo delle nostre qualità (caratteriali, organizzative, pratiche, personali etc).
Il giorno dopo rileggiamo quanto abbiamo scritto e chiediamoci: “quale o quali di queste risorse avremmo bisogno per affrontare questo momento particolare? “. Dopo aver trovato una risposta proviamo intanto a farla nostra e a sentire nel corpo come stiamo all’idea di utilizzarla per il problema che stiamo vivendo. Se funziona siamo sulla strada giusta, altrimenti dobbiamo cambiarla.
Possiamo, infine, il giorno dopo ancora sederci rilassate e provare a visualizzare più volte noi che affrontiamo la situazione che ci sta pesando con la risorsa che abbiamo scelto e aumentare lo stato di benessere!
Qualunque forma di rilassamento è utile poiché agisce in positivo sul livello fisico, emotivo (riduce le paure e aumenta il benessere) e cognitivo (aumenta la nostra capacità di apprendere e concentrarci). Se ancora non ne conosciamo uno intanto impariamo a rallentare i cicli del nostro respiro: “prestiamo attenzione a quando inspiriamo aria fresca, alla sensazione dell’aria che entra nel naso e poi a quando espiriamo aria tiepida che esce dalla bocca..contiamo mentalmente fino a 5 durante la fase di inspirazione, poi fermiamoci 2 secondi, e infine contiamo altri 5 secondi mentre espiriamo“. Ripetiamo questi cicli di respiro per una decina di volte.
Una volta che abbiamo preso confidenza con i cicli del nostro respiro possiamo aggiungere questo esercizio: “pensiamo ad una frase breve che ci fa stare bene, come ad esempio, sono una mamma brava, sono la mamma giusta per mio figlio, sono forte, coraggiosa etc..e poi ripetiamola durante i cicli di respirazione nel seguente modo..quando inspiriamo aria fresca diciamo io sono, quando espiriamo aggiungiamo l’altra parte della frase che abbiamo scelto, ad esempio una brava mamma e ripetiamo quanto detto una decina di volte!“
Ricordiamo sempre che la chiusura eccessiva in sé stessi e l’isolamento dalle relazioni è negativo, perché non fa che chiuderci nei nostri meccanismi tristi e a volte malsani, non ci fa intravedere delle soluzioni efficaci e infine ci impedisce di accorgerci che un milione di altre donne e mamme nel mondo vivono i nostri stessi malesseri e difficoltà!!
Ogni volta che ci sentiamo una mamma inadeguata, proviamo a mettere in pratica quanto detto e soprattutto a scegliere col cuore, imparando ad ascoltarci, sapendo che noi siamo la migliore mamma per nostro figlio… e nessuno lo conosce meglio di noi!!!
Che ne pensate? Avete trovato utile qualche suggerimento presente nell’articolo? Se sì e se avete voglia di parlarne non esitate a contattarmi via mai, per telefono o prenotate 20 minuti di Skype gratuito!
A presto
Dott.ssa Sabrina Boraccia