La dipendenza da internet chiamata anche Internet Addiction Disorder (IAD) è un vero e proprio disturbo patologico, causato dall’abuso nell’utilizzo di internet. E’ sicuramente una malattia del nostro secolo, caratterizzato da una tecnologia sempre più avanzata! Non sempre chi trascorre del tempo sul web è affetto da dipendenza da internet: devono essere presenti alcuni fattori chiari e precisi che determinano la presenza di una patologia. Qui di seguito mi piacerebbe parlarvi inizialmente di che cosa sia la dipendenza da internet e come questa abbia dei fattori comuni con altre dipendenze più conosciute (esempio le droghe, l’alcol, il gioco d’azzardo etc). Poi vi sintetizzerò alcune dei fattori che predispongono un individuo alla dipendenza da internet. Infine, cercheremo assieme di capire quali interventi e strategie utilizzare per combattere questa problematica!
La dipendenza da internet presenta alcuni fattori che la accomunano ad altre dipendenze di nuova generazione di cui soffrono molte persone:
Secondo Griffiths (2002) e Potenza ed al (2002) tutte le dipendenze sono accomunate dalle seguenti caratteristiche comportamentali, cognitive ed emotive.
La dipendenza da internet passa attraverso 2 fasi:
E’ caratterizzato dall’uso compulsivo di siti legati al sesso virtuale e alla pornografia.
Tendenza ad instaurare relazioni con persone incontrate on-line, che divengono più importanti di quelle reali.
I principali comportamenti compulsivi che si possono attuare via internet sono il gioco d’azzardo, la partecipazione ad aste on-line e il commercio in rete; sono tutte accomunate dalla competizione, il rischio e il raggiungimento di un’eccitazione immediata.
Si tratta di una continua ricerca di informazioni in rete tale da impedire poi una scelta o un utilizzo efficace (es. ricerche per diagnosi mediche).
Tendenza a farsi coinvolgere in giochi di ruolo nei quali il soggetto assume un’identità falsa con rischi di sdoppiamento.
Il mondo in cui siamo inseriti è altamente tecnologico; attività che un tempo si eseguivano manualmente ora sono sostituite dalle macchine e sin da piccolissimi i bambini imparano ad avere a che fare in maniera immediata con cellulari, computer e video di ogni genere. Per tanto è chiaro quanto tutto ciò predisponga la possibilità di creare in età più avanzata delle vere e proprie patologie tra cui la dipendenza da internet.
Diversi articoli e autori (es. Dr Femke Buisman- Pijlman) sottolineano il legame tra l’ossitocina e le dipendenze patologiche. L’ossitocina è un ormone prodotto dalla ghiandola pituitaria, situata alla base del cervello; è spesso definita come la sostanza naturale chimica dell’amore: è infatti elevata quando siamo innamorati, quando la donna sta partorendo (favorisce lo sviluppo del latte) e nel legame sano che si instaura tra la mamma e il suo bambino. Al contrario in situazioni di ansia, depressione e isolamento si innalzano i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Si è visto che chi soffre di dipendenze è carente di ossitocina e va quindi a ricercare soddisfacimento e gratificazione in altre modalità (ad esempio una dipendenza).
E’ ipotizzabile che chi sviluppa una dipendenza da internet e più in generale una forma di dipendenza abbia alla base una struttura di personalità fragile e per certi aspetti deficitaria, che lo porta a ricorrere ad alcuni automatismi e comportamenti inefficaci finalizzati a ridurre stati emotivi negativi e intensificare invece quelli positivi.
Per resilienza si intende la capacità di un individuo di affrontare, superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Molte delle persone che sviluppano la dipendenza da internet hanno una ridotta resilienza e per tanto si servono di strategie inefficaci per fronteggiare i propri problemi e malesseri.
Siamo inseriti purtroppo in una generazione di ragazzi e quindi futuri adulti abituati ad ottenere tutto e subito, con una scarsa capacità di attesa, di tolleranza di una frustrazione e di un NO. Tutto ciò tra le altre controindicazioni favorisce anche la predisposizione allo sviluppo di dipendenze patologiche. Nel caso della dipendenza da internet l’individuo, infatti, è in grado di ottenere un’immediata soddisfazione a dei bisogni percepiti e di allontanarsi allo stesso tempo da eventuali sofferenze e disagi (es. sento il bisogno di parlare con qualcuno, sono timido e non riesco a ricercare rapporti nella vita reale; trovo così soddisfacimento immediato nelle chat e allontano il senso di solitudine e tristezza).
Come ho spesso segnalato in altri articoli, la famiglia ha un ruolo molto importante sullo sviluppo psico-fisico del bambino sia per quanto riguarda la capacità della mamma di occuparsi del figlio in maniera adeguata sia come modello.
Come genitori dobbiamo essere consapevoli di essere un modello importante per i nostri figli in tutto, anche nei comportamenti. Per tanto se come lavoro e/o come hobby abbiamo sempre in mano il cellulare, computer, video, facilmente avremo dei figli che si comporteranno allo stesso modo!
Sicuramente l’instaurarsi di un buon legame di attaccamento mamma bambino, dove la mamma è in grado di sintonizzarsi e rispondere in maniera adeguata, coi tempi e le intensità giuste ai bisogni del bambino, contribuirà a fornire delle basi solide tali da ridurre la probabilità dell’instaurarsi di disturbi importanti in età adulta. In linea poi con l’ipotesi genetica sopra esposta, se il bambino si sentirà amato svilupperà un sistema di produzione di ossitocina sano, a differenza di chi sarà trascurato e vivrà situazioni di abbandono, dove invece tale sistema apparirà alterato.
Tutte quelle persone che vivono un intenso senso di solitudine e mostrano difficoltà a relazionarsi con gli altri, avranno maggiori probabilità nel mondo odierno di sviluppare una dipendenza da internet magari legato all’uso di chat private che li facciano sentire meno fuori dalla realtà!
Come genitori sicuramente possiamo fare molto, a volte in sinergia con la scuola o altri enti che lavorano in questa direzione, per prevenire la comparsa di una dipendenza da internet. Tutto ciò è possibile andando a lavorare sui punti che ho esposto che favoriscono lo sviluppo di una patologia:
Il secondo step, nel caso in cui la prevenzione non fosse stata sufficiente o non ci sia stata, è sicuramente quello di riconoscere di avere un problema e cercare di capire di che tipo è, seguendo le indicazioni che ho dato all’inizio dell’articolo. Per semplificare senza dubbio i tre elementi che devono guidarci sono:
Qui di seguito vi fornirò qualche breve indicazione che potrete attuare da soli, soprattutto se siete ancora nella fase iniziale della dipendenza da internet. In caso contrario sarebbe consigliabile rivolgersi ad un professionista il prima possibile che ci aiuti a combattere questa brutta malattia!
Per iniziare a combattere il problema bisogna cercare gradualmente di ridurre il tempo che passiamo davanti al computer!
E’ molto importante osservare, magari con l’aiuto di un diario, quali fasi del giorno sono più a rischio e sono quelle nelle quali tendiamo a trascorrere più tempo in internet. Tutto ciò è molto importante per capire il fenomeno e intervenire meglio dopo.
Una volta comprese quali fasce della giornata sono più a rischio bisogna ingegnarsi nel trovare delle attività che ci coinvolgano in questi periodi a casa o meglio ancora fuori!
Spesso chi è affetto da dipendenza da internet ha uno stile di vita piuttosto alterato! Proviamo quindi a seguire questi semplici suggerimenti:
Chi è affetto da dipendenza da internet mette in atto alcune tipologie di pensiero irrazionali e poco utili, rimugina costantemente su alcune situazioni che alimentano il problema e l’attaccamento al web. E’ proprio su questi pensieri che si lavora in terapia, utilizzando strumenti pratici, di osservazione e auto monitoraggio. Qui di seguito ve ne elenco due come esempio, che magari la persona può iniziare a praticare in autonomia.
Si tratta di una tabella che la persona deve compilare da sola a casa divisa in 3 colonne: nella prima deve scrivere cosa stava facendo poco prima di accendere il computer, nella seconda i pensieri che attua, nella terza le emozioni. Tutto ciò aiuta sia a monitorare la problematica, che comprenderla nelle sue specificità per poi intervenire in modo più efficace.
Chi è affetto da qualunque forma di dipendenza tende ad essere impulsivo nelle sue azioni, aspetto che lo porta a restare nel disturbo! Per aiutare a interrompere questo funzionamento può essere utile compilare una tabella con i pro e i contro della dipendenza da internet. L’obiettivo di questo lavoro sarà nel tempo comprendere che sono molto maggiori gli effetti negativi della dipendenza piuttosto che i positivi, aspetto che ci aiuterà anche nella motivazione al cambiamento.
La dipendenza da internet come molte forme di dipendenze è assimilabile ad un farmaco, che allevia le emozioni negative, amplificando invece quelle positive. Vi sono molte emozioni in gioco, ma quella sempre presente è l’ansia che viene regolata proprio attraverso la dipendenza.
Chi è inserito nel loop della malattia dovrebbe cercare di capire: “che benefici mi dà stare sempre attaccato ad internet? “, “Come mi sento poco prima di accendere il computer?” “Come mi sento mentre sto chattando con i miei amici?” “Se non potessi più farlo come starei?”. Già porsi queste domande e provare a ragionarci è un buon punto di partenza per iniziare a lavorare sul problema.
Vi sono molte strategie efficaci da imparare sia di rilassamento, di regolazione delle emozioni nel proprio corpo che di mindfullness, basate sull’ascolto del proprio respiro e del momento presente per ridurre l’ansia. Se siete interessati ad approfondire l’argomento potete andare a leggere qualche articolo che ho scritto nel blog dove ne parlo più nel dettaglio.
Come vi è sembrato l’articolo? Se avete delle domandi da pormi o delle curiosità non esitate a contattarmi via mail, per telefono o via Skype!
A presto!
Dott.ssa Sabrina Borraccia