IL MIO APPROCCIO TERAPEUTICO

INTEGRO L'APPROCCIO COGNITIVO COMPORTAMENTALE CON L'EMDR


Dott.ssa Sabrina Borraccia, Psicologa Milano

Nella mia pratica clinica integro la psicoterapia cognitivo-comportamentale con l’EMDR, intervallando tecniche di rilassamento corporeo e di autoregolazione delle proprie emozioni a seconda dei bisogni e delle esigenze che emergono durante i primi colloqui. Quest’ultimi sono dedicati all’Assessment (o accertamento del problema), che ha l'obiettivo attraverso il colloquio clinico e una valutazione psicodiagnostica di inquadrare il problema portato.

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LA PSICOTERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE


La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale parte del presupposto che vi sia una relazione articolata tra emozioni, pensieri e comportamenti e ritiene che le problematiche emotive siano il risultato di credenze disfunzionali mantenute nel tempo, che alimentano la sofferenza del paziente e gli impediscono di cambiare e sperimentare nuove strade.

Un ruolo centrale hanno per tanto le distorsioni cognitive (cioè del pensiero) e di conseguenza il modo soggettivo in cui viene rappresentata la realtà, che a sua volta genera e mantiene i disturbi emotivi e comportamentali. Per tanto ciò che fa durare nel tempo un problema non sono primariamente gli eventi che accadono, ma per lo più le strutture mentali e cognitive dell'individuo. Supponiamo, ad esempio, di essere stati dei bambini che hanno vissuto in una famiglia nella quale la mamma era molto ansiosa e cercava da sempre di proteggerci da tutti i pericoli esterni, comunicandoci in maniera più o meno diretta che il mondo è pericoloso e noi siamo fragili e deboli.

Crescendo siamo sempre stati iperprotetti, finché alle scuole superiori ci propongono un'esperienza di stage all'estero per tre mesi. È proprio in questa occasione che iniziano dei malesseri evidenti quali attacchi di panico intensi e crisi di pianto. In tale contesto non è tanto la proposta all'estero la causa del disagio, ma il fattore scatenante a seguito di una distorsione cognitiva appresa nell'infanzia di essere deboli, inseriti in un mondo pericoloso da cui si deve stare attenti!


LA PSICOTERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE IN PRATICA


La psicoterapia cognitivo-comportamentale, dunque, aiuta le persone a mettere in luce i pensieri ricorrenti e i modelli disfunzionali di ragionamento e d'interpretazione della realtà, con l'obiettivo di cambiarli e/o integrarli con convinzioni più efficaci.

Paziente e terapeuta collaborano attivamente alla creazione di un programma terapeutico dopo aver condiviso i risultati dell'assessment, dove si stabiliscono tempistiche, obiettivi, cambiamenti e strategie. In tale rapporto di collaborazione attivo rientrano anche i cosìdetti compiti di auto aiuto; dopo aver lavorato su un certo argomento si chiede alla persona di provare da sola a rifletterci tuttavia in maniera concreta, in modo da sperimentare in assenza del terapeuta quanto condiviso in seduta e apportare nuove informazioni utili per la risoluzione del problema. I compiti di auto-aiuto possono includere il monitoraggio delle proprie emozioni, pensieri e comportamenti (diario ABC), la raccolta di alcune informazioni, l’elenco delle attività svolte etc.

Un’attenta analisi delle linee-guida riportate dall'American Psychiatric Association mette in luce come la terapia Cognitivo-Comportamentale sia ad oggi il trattamento elettivo per molti disturbi psichiatrici, quali disturbi d'ansia, dell'umore, dell'alimentazione, abuso di sostanze e da stress acuto.

EMDR

EYE MOVEMENT DESENSITIZATION AND REPROCESSING


L'EMDR sta per Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ossia Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari.

È un approccio terapeutico usato per il trattamento del trauma e di tutte quelle problematiche legate allo stress, soprattutto di origine traumatica. L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo. In tal senso risulta molto efficace sia sui così detti traumi con la T quali assistere ad un terremoto, una catastrofe naturale, essere oggetto di violenza, sia sui traumi con la “t”, ovvero quelle situazioni che da bambino ci hanno destrutturato contribuendo ad un’immagine di noi stessi negativa e deficitaria (ad esempio il contatto con una mamma sempre depressa o un papà autoritario e violento o un ambiente scolastico con una maestra ridicolizzante etc).


EFFICACIA DELL'EMDR


Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, a prescindere dagli anni che sono passati dall’evento. L’immagine si modifica nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi si attenuano o spariscono, le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica consente al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva di modificare la visione del mondo, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, introducendo emozioni adeguate alla situazione. Dopo un trattamento con EMDR il paziente non solo non presenta più la sintomatologia post traumatica, ma riesce meglio a distinguere i pericoli reali da quelli immaginari influenzati dall’ansia. Il ricordo del trauma così appartiene al passato, viene vissuto come non più disturbante ed è integrato in una prospettiva più adattiva e utile per il futuro.


BASI SCIENTIFICHE DELL'EMDR


La potenza dell’EMDR sta anche nel fatto che è un approccio con una base scientifica importante che attesta la sua efficacia (approccio evidence -based). Scoperto circa 30 anni fa dalla ricercatrice americana Francine Shapiro, l’EMDR ha ricevuto più conferme scientifiche di qualunque altro metodo usato nel trattamento dei traumi – dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010) e dal nostro Ministero della salute nel 2003-. L’efficacia dell‘EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per i traumi di minore entità.
La ricerca riguardante l’EMDR è, inoltre, una delle prime in cui si sono dimostrati i cambiamenti neurobiologici che si verificano durante ogni seduta di psicoterapia, rendendo tale approccio il primo trattamento psicoterapeutico con un’efficacia neurobiologica provata.