Come sopravvivere alle crisi di rabbia di tuo figlio? Alcuni consigli

crisi di rabbia di tuo figlio

A qualunque genitore capita, più o meno frequentemente, di incorrere in crisi di rabbia del proprio figlio e di non riuscire ad intervenire adeguatamente. Non solo, infatti, queste crisi sono sentite da noi genitori come insopportabili e fastidiose, ma in aggiunta ci portano ad urlare e arrabbiarci con nostro figlio alimentando il circolo della rabbia. Più, infatti, il nostro tono di voce si alza e diventa aggressivo, più nostro figlio si sente attaccato, non capito e difensivamente aumenta le crisi di rabbia. Il risultato finale solitamente è un gran sfinimento da parte dell’intera famiglia, senza aver risolto alcun problema!

Prima di capire come intervenire a fronte delle crisi di rabbia di nostro figlio, vorrei soffermarmi sull’emozione della rabbia, sul funzionamento del nostro cervello collegandolo alla rabbia stessa e infine sulle motivazioni per cui un bimbo si arrabbia.

 

Come è fatta la rabbia?

La rabbia, come tutte le emozioni, è di per sé stessa importante e funzionale nella vita di tutti i giorni. È un istinto primordiale, che nasce nell’individuo a seguito del bisogno di difendersi per sopravvivere all’ambiente esterno. Da un punto di vista psicologico ci arrabbiamo quando percepiamo che un nostro valore personale, diritto, qualcosa della nostra identità è stata violata: abbiamo cioè subito un’ingiustizia!

Componenti della rabbia

La rabbia come tutte le emozioni ha, oltre alla componente cognitiva sopra esposta, una fisiologica importante; quando ci arrabbiamo nel nostro corpo si assiste a:

  • un’accelerazione del battito cardiaco,
  • un aumento della tensione muscolare e un irrigidimento dei muscoli,
  • un incremento della sudorazione e della sensazione di calore,
  • un aumento dell’irrequietezza,
  • la paura di perdere il controllo.

La rabbia, dunque, diviene disfunzionale quando si trasforma frequentemente in ira, collera, aggressività verso terzi e comporta un generale aumento del malessere nella persona.

Anatomia della rabbia: come funziona il nostro cervello?

Emisferi CervelloQuasi tutti sappiamo che il nostro cervello è diviso in due emisferi, destro e sinistro. Ogni emisfero ha funzioni diverse, separate e distinte: l’emisfero sinistro rappresenta la parte più logica, razionale, verbale, quello di destra invece la parte più emotiva, espressiva, istintiva. Nei bimbi piccoli, soprattutto fino ai 3 anni di vita, è predominante l’emisfero di destra, cioè l’istintività e l’emotività.

Possiamo ben intuire come sia fondamentale il collegamento e l’integrazione tra i due emisferi affinché un comportamento sia adeguato alla situazione presente.

Le crisi di rabbia che avvengono nei nostri figli sono dovute all’uso massiccio dell’emisfero di destra. Il nostro compito come genitori sarà quindi quello di insegnare ai figli ad utilizzare anche l’emisfero di sinistra nelle situazioni critiche.

Perché nostro figlio si arrabbia?

Ci sono moltissime ragioni per cui nostro figlio ha crisi rabbia e sta a noi genitori cercare di capirne il perché. Potrebbe:

  • essere stanco e quindi meno in grado di tollerare le frustrazioni e i no;
  • aver bisogno di avere più attenzioni e lo fa buttandosi per terra e urlando;
  • essersi sentito trattato ingiustamente da qualcuno e quindi si ribella;
  • essere in una delle fasi di crescita in cui è normale ribellarsi per dire la propria in opposizione ai genitori (a partire dai 2 anni).

Che fare quindi?

Se possibile preveniamo già dalla gravidanza crisi frequenti di rabbia future nei nostri figli.

Quando siamo sotto stress il primo a risentirne è il nostro cervello, che tra le altre modifiche riduce la produzione della serotonina, o ormone del “buonumore”, con conseguente iperattivazione motoria, aumento della pressione sanguigna e anche intensificazione della rabbia. Diverse ricerche hanno, appunto, dimostrato che lo stress nell’utero della mamma riduce la produzione di serotonina e aumenta invece la noradrenalina, che intensifica l’aggressività.

Step da seguire prima di avere un bimbo

  1. durante la gravidanza la futura mamma dovrebbe cercare di ridurre al minimo lo stress, la frustrazione e arrabbiarsi il meno possibile!
  2. Prima di restare incinta sarebbe importante che ciascuna donna risolvesse eventuali conflitti nati nell’infanzia che alimentano emozioni altrimenti disfunzionali per sé stessa e per il futuro figlio. In tal senso diventa fondamentale prima di capire cosa fare con le crisi di rabbia di nostro figlio, chiederci in che rapporto siamo noi genitori con la rabbia. Tutto ciò diventa centrale per riuscire prima di tutto a risolvere alcuni conflitti passati, gestire meglio le emozioni ad essi collegate, per poter infine essere efficaci con nostro figlio.

Quali comportamenti è meglio non attuare a fronte delle crisi di rabbia di nostro figlio.

  1. Chiedere a nostro figlio di smettere subito di arrabbiarsi e invece di tranquillizzarsi. Tutto ciò non funziona, sia perché nostro figlio non è in grado spontaneamente di intervenire sul circolo fisiologico della rabbia, sia  perché di solito quando ci viene chiesto di non fare una certa cosa, non sentire un’emozione, istintivamente  la nostra attenzione si direziona proprio verso ciò che ci è stato proibito.
  2. Lasciare nostro figlio da solo nel momento delle crisi di rabbia finché non passano. Tale modalità, in realtà, rimanda a nostro figlio che deve cavarsela da solo anche in questi momenti per lui comunque disturbanti e confondenti.
  3. Punire e colpevolizzare nostro figlio. Non è utile, ricordando i meccanismi che generano la rabbi, quanto questi abbiano in parte una base fisiologica e siano frustranti già di per sé per nostro figlio; se ci aggiungiamo mortificazioni aggiuntive e punizioni il suo malessere aumenterà sicuramente.
  4. Urlare a nostra volta perdendo il controllo. Ciò alimenta, come inizialmente descritto, il circolo della rabbia.
  5. Considerare nostro figlio soprattutto quando ha crisi di rabbia e distoglierlo dalla stessa con dei premi. Tutto ciò ovviamente porterebbe nostro figlio a ripetere le crisi proprio perché così facendo ottiene dei premi e l’attenzione dei genitori!!

Che fare dunque con nostro figlio durante le sue crisi di rabbia?

Ricordiamo sempre che i genitori sono il primo modello che i figli hanno davanti: quindi devono essere i primi a cercare di controllare le proprie emozioni e regolare eventuali stati di rabbia che possono sperimentare.

Il principio guida che dovrà sempre accompagnare un genitore durante le crisi di rabbia del figlio è quello di:

  • sintonizzarsi con l’emozione del figlio “Come sei arrabbiato….ti vedo proprio tanto arrabbiato”.
  • Validare le emozioni del figlio dando loro importanza e riconoscendole “ora capisco quanto ti sei sentito arrabbiato quando ti ho detto che non potevi prendere altre caramelle”.
  • Contenimento fisico soprattutto quando la rabbia è molto intensa, per ridurla.
  • Calmarlo col tono di voce, distraendolo…

Fatte queste premesse qualche suggerimento per fasce d’età.

0-2 anni.

In tale fase di vita è difficile pensare a degli interventi verbali che sollecitino il piano cognitivo, in quanto il bimbo si esprime per lo più col corpo e istintivamente (emisfero destro). Ciò che può essere utile, quindi, a fronte delle crisi di rabbia di nostro figlio sono interventi fisici di contenimento della mamma, quali abbracci o coccole. Oppure gli si può insegnare a spostare la carica di rabbia e irritazione che magari vive lanciando un gioco contro la televisione verso qualcosa di più innocuo, come lo stringere forte delle palline anti-stress, lanciare la palla forte contro un muretto o saltare con tanta energia…

Età prescolare/elementare.

Ecco alcune attività che il genitore può condividere col figlio per aiutarlo a gestire meglio le crisi di rabbia.

Costruzione della scatola della calma e della rabbia. 

Si tratta di scatole semplici che il genitore può creare con il proprio figlio, vanno personalizzate e hanno l’obiettivo di aiutare il bimbo a calmarsi e liberarsi della rabbia.

 Scatola della calma. Si può partire prima dalla costruzione della scatola, che può essere colorata con una tonalità vissuta da nostro figlio come rilassante. Poi si cercano assieme tutti quegli oggetti che lo tranquillizzano, quali ad esempio peluche, fazzoletti morbidi, una foto della mamma, un suono rilassante etc. L’idea è che tutte le volte che nostro figlio si sente nervoso, agitato può aprire la sua scatola, mettersi in un posto comodo e tranquillo della casa e provare a calmarsi.

Scatola della rabbia. anche in questo caso si pensa prima a costruire e colorare la scatola che si userà tutte le volte che nostro figlio si sentirà molto teso per evitare successive crisi di rabbia; in tal caso potremmo invitarlo a disegnare ciò che prova, coi colori che desidera e poi mettere il disegno nella scatola o per intero o accartocciato. Tale processo aiuterà nostro figlio a esprimere la rabbia e a prenderne distanza.

Colorare i mandala. 

I mandala sono figure geometriche con una importante carica simbolica e terapeutica. Esistono molti libri sui mandala che è possibile acquistare. Nostro figlio può, soprattutto quando è frustrato e arrabbiato, con calma sedersi e mettersi a colorarli come meglio crede: tutto ciò lo aiuta ad esprimersi, rilassarsi ed evitare le crisi di rabbia.

Leggere assieme ai figli libri e favole sulla rabbia e sulle emozioni. 

Esistono moltissimi libri stimolanti scritti da colleghi su questo argomento; alcuni sono intere fiabe che si possono condividere col figlio pian piano. Ci si ferma quando si desidera, si condividono opinioni, esperienze e se si vuole si può riportare sul personale la propria esperienza prendendo spunto dal libro. (Uno che mi è piaciuto molto sulla rabbia e ho trovato simpatico è Giorgino Mangiabombe di Elisabetta Mauti).

In altri casi i libri sono divisi in due parti: una è la fiaba, l’altra contiene stimoli interessanti che aiutano proprio a lavorare sulle emozioni; in tal senso mi è piaciuto molto “io più te fa noi” di Alberto Pellai , che ha una storia, delle attività sulle emozioni e anche un CD con alcune canzoni a tema cantate dai bambini dello Zecchino d’Oro.

Insegnare ai nostri figli a disegnare le emozioni, la rabbia e riconoscerla nel corpo. 

Possiamo ricorrere a disegni che ci creiamo o che troviamo sui libri che aiutano a riconoscere l’emozione, capire dove la si sente e come fare per ridurla.Tutto ciò chiaramente risulta molto utile se lo facciamo proprio durante le crisi di rabbia di nostro figlio o subito dopo, per aiutarlo a capire cosa gli accade.

In conclusione

Se avete trovato interessante ed utile quanto ho scritto, se volete confrontarvi con me su alcune situazioni che state vivendo non esitate a contattarmi via mail, per telefono o prenotando 20 munti di Skype gratuiti!

A presto!

Dott.ssa Sabrina Borraccia