Quando arriva un fratellino l’armonia di casa subisce per definizione degli scossoni: l’intera famiglia è messa a dura prova, a partire dal primogenito! La gelosia di quest’ultimo è la reazione normale quando arriva un fratellino, cui si sommano alcuni stress e cambiamenti che coinvolgono tutti! Qui di seguito desidero parlarvi della gelosia e del perché questa sia un’emozione normale quando arriva un fratellino; vorrei poi illustrarvi quali comportamenti è opportuno attuare e quali invece è meglio evitare quando arriva un fratellino, concentrandomi sia sulle fasi prima della nascita, sia su quelle successive alla stessa!
Per farvi capire quanto sia normale la gelosia provata dal primogenito quando arriva un fratellino desidero riportarvi quanto scritto da Penelope Leach, in un suo libro sull’argomento: “Immaginate che vostro marito un giorno venga a casa proponendovi di accettare un’altra moglie proprio come voi, immaginatelo ora mentre usa quello stesso tipo di frasi che solitamente si usano per dire ad un bambino che sta arrivando un fratellino..Avremo con noi un altro bambino, tesoro, perché abbiamo pensato che per te sarebbe bello avere un fratellino o una sorellina con cui giocare. Non ti vorremmo meno bene per questo, ci ameremo tutti.” Potrebbe essere anche:” Avrò con noi una seconda moglie, tesoro, perché abbiamo pensato che per te sarebbe bello avere un pò di compagnia e un aiuto in casa…” ! Siete ancora sorpresi che il vostro primogenito sia geloso?
Di solito è opportuno che il nostro primogenito venga a conoscenza che arriva un fratellino dai genitori quando la pancia della mamma inizia a vedersi e di conseguenza la notizia viene comunicata anche a parenti e amici! Troppo presto non ha senso sia perché non sappiamo se la gravidanza andrà a buon fine, sia perché il bambino piccolo non ha l’idea del tempo come un adulto: tra 8 mesi per lui potrebbe voler dire domani!!!
La lettura dei libri sull’arrivo di un fratellino tra genitori e figli di solito è di grande aiuto perché permette di affrontare l’argomento indirettamente e quindi pone una distanza dall’evento stesso. Consentirà poi di parlare del protagonista, dei suoi stati d’animo e in un secondo step aiuterà la mamma e il bambino a spostare l’argomento su di loro. Esistono molti libri belli, ve ne cito alcuni ma a voi la curiosità di scoprirne altri: “Quando arriva un fratellino” di Nicoletta Costa, “Aspetto un fratellino” di Marianne Vilcoq, “Alice e il fratellino nel pancione” di Giorgia Cozza, “Topo Tip: ma io volevo un fratellino” di Marco Campanella.
I bambini di solito amano molto sfogliare assieme ai propri genitori l’album che contiene le foto della loro nascita e dei primi mesi di vita; questo perché li fa sentire amati e pensati in ogni fase della loro crescita. A maggior ragione è bello farlo nei mesi che precedono la nascita di un fratellino, anche per preparare il primogenito a ciò che accadrà nell’immediato futuro.
E’ importante che nostro figlio sappia esattamente cosa succede quando arriva un fratellino, i giorni che precedono la sua nascita e quelli subito dopo. E’ utile prima di tutto come genitori pianificare nel dettaglio cosa accadrà il giorno dell’ingresso in ospedale della mamma e i successivi, per poi comunicarlo con serenità al primogenito, cercando di sottolineare alcuni aspetti positivi che avverranno (“ma lo sai Giacomo che quando la mamma andrà in ospedale a far nascere il fratellino tu andrai a dormire dai nonni che ti cucineranno il risotto che ti piace tanto e ti porteranno alle giostre?”)
Può succedere, ed è meglio che ciò non accada, che si decida di aspettare di comunicare al primogenito che arriva un fratellino e che nostro figlio venga a sapere dell’evento da un amico di famiglia o parente che senza volerlo o per ingenuità lo comunica lui stesso. Nostro figlio in tal caso si sentirebbe escluso, i genitori verrebbero presi alla sprovvista e magari gestirebbero il tutto in maniera ansiosa e preoccupata, aspetto che ovviamente ricadrebbe in negativo sul primogenito.
Quando arriva un fratellino è bene non esagerare nel descrivere in positivo ciò che accadrà, ad esempio che tutto sarà bellissimo, che nostro figlio avrà da subito un compagno di giochi con cui si divertirà etc. Questo perché in realtà non sarà così nell’immediato e non c’è cosa peggiore che aspettarsi positivamente qualcosa che poi non solo non si avvera ma ha anche caratteristiche opposte e negative!
E’ molto comune sentire da parte di alcuni genitori o nonni frasi di questo tipo: “Dai Martina smettila, ora tu sei grande e non devi comportarti male e fare i capricci!”. Tutto ciò non solo non è vero perché nella maggior parte dei casi il nostro primogenito è comunque piccolo, ma non lo aiuta minimamente a gestire meglio la sua gelosia o rabbia/frustrazione verso il nuovo arrivato!
Ciò è molto utile per coinvolgere da subito il primogenito in questo nuovo evento e farlo comunque sentire importante! Come mamme abbracciamolo, baciamolo, chiediamogli come sta e solo dopo parliamogli del fratellino, senza forzarlo ad andarlo a vedere subito. Il messaggio che deve passare è che lui per noi è importante sempre, almeno quanto il nuovo arrivato! Potrà essere difficile il distacco dalla mamma finito l’orario di visita; in questo caso è fondamentale la presenza di un papà affettivo e divertente che sappia distrarlo e lo riempia di amore sempre!!
Può essere utile per mettere in luce buona il fratellino appena nato pensare ad un regalino da dare al primogenito da parte del nuovo arrivato! Di solito le reazioni sono di gioia e contentezza; raramente mi è capitato di sentire emozioni contrarie. Teniamo infatti conto che, fatta eccezione per i primogeniti grandi, nessun bimbo collega l”impossibilità” che un bimbo appena nato che non sa far nulla possa aver pensato e comprato un regalino!!
E’ molto utile anticipare a chiunque venga a trovare il nuovo bimbo, soprattutto se siamo in confidenza, che sarebbe carino entrati in casa rivolgersi subito al primogenito, salutarlo e magari dargli un piccolo pensierino prima di rivolgere lo sguardo al neonato. E’ importante che da subito nostro figlio si senta al centro dell’attenzione e guardato per primo: ciò aiuterà almeno in parte a ridurre le crisi di gelosia!
Quando arriva un fratellino è di grande utilità un atteggiamento da parte della mamma di coinvolgimento del figlio maggiore in piccole attività pratiche legate alla cura del più piccolo. Mi riferisco, ad esempio, al fatto di potergli dare ogni tanto da mangiare se non vi è un allattamento esclusivo al seno, oppure aiutare la mamma a cambiare il pannolino, intrattenere con qualche risolino o coi primi giochini il fratellino… Tutto ciò contribuirà a far sentire il primogenito importante, di aiuto e sempre guardato con amore dalla mamma e dal papà.
Quando arriva un fratellino è molto importante ritagliare del tempo solo per il primo figlio, delegando qualcun’altro alla cura del nuovo arrivato. Possiamo pensare di coinvolgere una baby-sitter che ci segue passo per passo nella cura del nuovo figlio e che può almeno per una piccola parte di tempo dedicarsi a lui, in modo che noi possiamo giocare un po’ con l’altro figlio. Oppure possiamo coinvolgere i nonni con la stessa funzione! L’obiettivo è che il nostro primogenito senta di essere amato e che gli si dedichi del tempo unico e speciale!
Quando arriva un fratellino è utile non apportare alcun cambiamento radicale né nella casa, né nelle abitudini di vita del bimbo. Per tanto se nostro figlio, ad esempio, deve togliere il pannolino è opportuno effettuarlo prima della nascita o dopo un po’ di mesi dalla stessa. Se dobbiamo effettuare dei cambiamenti nella casa di qualunque tipo facciamolo prima che nasca il secondo/terzo figlio! Dopo avremo già un bel da fare e dovremo garantire sicurezza e stabilità al nostro primogenito!
E’ comune che alla nascita di un fratellino il figlio maggiore abbia comportamenti di regressione o manifesti gelosia verso il nuovo arrivato. Mi riferisco, ad esempio, al fatto che potrebbe tornare a fare la pipì addosso saltuariamente, o a fare scenate improvvise, parlare come un bimbo molto piccolo o mettere in atto “capricci eccessivi”; tutto ciò logora parecchio la mamma e il papà già stanchi per le novità sopraggiunte. In realtà è fondamentale mantenere la calma, non arrabbiarsi e cercare di capire dietro ogni gesto che emozione si nasconde per poi gestirla al meglio.
Nel caso in cui ci accorgessimo che le reazioni di gelosia del figlio maggiore diventano eccessive, che si riscontrano malesseri anche sul piano fisico (mal di pancia frequenti, mal di testa, nausea) è opportuno fermarsi e andare a capire qual è l’emozione di base che sta disturbando nostro figlio e che non riesce ad essere espressa adeguatamente. Dobbiamo cioè richiamare e sviluppare l’intelligenza emotiva presente in nostro figlio: aiutarlo a riconoscere ciò che sta provando e in seguito come potrebbe gestire meglio questo malessere.
Diventa importante se gli episodi di “capricci”, ribellioni o malesseri aumentano capire qual è lo stato d’animo in nostro figlio, sintonizzarci con lo stesso rispecchiandolo e infine entrare in empatia con ciò che percepiamo (“Michele mi sembra che in questo momento tu sia proprio arrabbiato…è vero? ti vedo teso, hai la fronte corrugata e i pugni alle mani….RISPOSTA: si..sono arrabbiato con tutti “perché ti sei arrabbiato così tanto da lanciare contro tua sorella il tuo dinosauro?” RISPOSTA: perché tu non mi davi retta…tu dai sempre retta a lei e mai a me. Capisco…deve essere proprio brutto sentirsi esclusi…anche io mi arrabbierei..mi spiace tu ti sia sentito così…cosa potremmo fare ora per farti stare meglio? Posso abbracciarti…giochiamo un po assieme?” RISPOSTA: si mamma giochiamo…ora mi sento meglio).
Possiamo, ad esempio, ricorrere al disegno e chiedere a nostro figlio di rappresentare con i colori ciò che prova, come si sente in questo momento. Oppure possiamo leggere assieme dei libri che parlano della difficoltà di avere un fratellino o più di natura emotiva (“Le sei storie delle emozioni” di Sara Agostini, “6 folletti nel mio cuore” di Rosalba Corallo, “Cosa mi racconti oggi?” di Elisabetta Mauti). Si possono anche condividere attività fisiche/motorie divertenti che hanno lo scopo di scaricare le tensioni in generale e alcune emozioni disturbanti!
Che ne pensate? Avete trovato utile ciò che avete letto? Se desiderate un confronto con me non esitate a contattarmi via mail, per telefono o via Skype!
A presto!
Dott.ssa Sabrina Borraccia